DALLA FINESTRA DEI MIEI NIPOTI: ETERNIT WINDOWS
foto/grafie - opere - installazioni di PAOLA ZORZI
a cura di Patrizia Bonardi e Kevin McManus
evento presentato al BACS centro indipendente di Arte e Sociologia di Leffe (BG)
dal 10 ottobre al 7 novembre 2020 (chiusura anticipata al 4 novembre per disposizioni covid)
DALLA FINESTRA DEI MIEI NIPOTI: ETERNIT WINDOWS
(al testo segue la gallery fotografica e, in fondo pagina, la rassegna stampa)
Il BACS di Leffe prosegue la sua attività espositiva con una mostra personale di Paola Zorzi.
Impegnata in una complessa e stimolante intersezione di analisi sociologica e ricerca sul linguaggio astratto-costruttivista, l'autrice presenta alcuni esiti significativi del suo lavoro recente a partire da due immagini di grande rilevanza problematica e simbolica: due foto scattate dalla finestra dei nipoti dell'artista – che nel titolo diventano per antonomasia tutti i nipoti del mondo, coloro che erediteranno da noi il pianeta – rivelano, in tensione con i dettagli della stanza e del paesaggio, la presenza evidente, minimale nell'aspetto ma allo stesso tempo minacciosa, di elementi di Eternit a brevissima distanza.
La tipica scanalatura delle lastre di Eternit, isolata dal contesto dell'immagine, diventa così una specie di pattern luttuoso, un simbolo, sconcertante nel suo rigore formale, di uno dei drammi ecologici e sociali più gravi dell'Italia del secolo passato che come mostrano queste fotografie allungano la loro ombra sul nostro presente
Denuncia e riflessione convivono tanto nelle opere direttamente ispirate dal problema Eternit, quanto in altre, nelle quali il riferimento si fa più lato, legato alle tematiche esistenziali più ampie chiamate in causa da questa vicenda. Del primo gruppo fa parte, ad esempio, il lavoro che presta il titolo all'intera mostra, una rigorosa struttura che ricorda le griglie moderniste concettuali in bianco e nero, ma nella quale il “bianco” è costituito in realtà dall'immagine di una lastra di Eternit decontestualizzata dalla foto originaria, una vera e propria irruzione del significato in quella che a prima vista appariva come pura forma. Il secondo gruppo contempla invece lavori di marca più propriamente costruttivista, che richiamano, con le loro logiche formali, archetipi universali della vita, della morte e del rapporto tra volontà e destino. Ulteriore tratto unificante sarà la mancanza di colore, la scelta di affidarsi unicamente al bianco e al nero; scelta non meramente formale, ma legata alla profonda simbologia della dialettica tra due possibilità.
Kevin McManus
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L'evento, curato da Patrizia Bonardi e Kevin McManus al BACS; centro indipendente di arte e sociologia, fa parte delle numerose iniziative organizzate dall'associazione Artist.Sociologists, e volte a mostrare gli esiti del dialogo tra artisti e sociologi nella riflessione, rispettivamente simbolica e speculativa, su temi fondamentali del vivere odierno. Ciascuna mostra mette in relazione il lavoro di uno o più artisti con un testo significativo della letteratura in questo campo, rendendo evidente la necessità di un superamento degli specialismi a favore di una fertile consapevolezza collettiva.
Patrizia Bonardi si definisce artista sociologica. Nel 2014 ha creato la pagina in rete artists.sociologists, nel 2016 ha fondato lo spazio no-profit di ricerca fra arte contemporanea e sociologia BACS Between Contemporary Art and Sociology di Leffe (Bg) e l’associazione Artists.Sociologists, ispirati alla sua tesi di ricerca “Incontri inattesi quando artisti e sociologi dialogano” 2009 Accademia di Belle arti G.Carrara di Bergamo.
Alterna la sua attività di artista a quella di curatore e/o di coordinatore delle mostre all’interno dello spazio BACS.
La sua ricerca si lega a materiali naturali e si contraddistingue per l’uso della cera d’api unita al legno, alla benda e a volte al metallo, dove il prendersi cura è atteggiamento complessivo. Ricorrenti le tematiche ambientaliste, le questioni di genere e di integrazione.
I video di Bonardi hanno partecipato a molti festival internazionali grazie a Visualcontainer di Milano.
Paola Zorzi dal 2009 con Valerio Bertello ha seguito il Processo Eternit nell'aula del Palazzo di Giustizia di Torino. Ha scritto e pubblicato innumerevoli articoli e fotografie sul processo per il giornale online di Kloten (Zurigo) www.ilgiornale.ch, ha realizzato mostre fotografiche sull'argomento: Villa Cernigliaro, Sordevolo; studiodieci di Vercelli; Circuiti Dinamici/ex Bertolt Brecht di Milano. Nel 2014 è invitata a Casale Monferrato dall'associazione AFEVA, Associazione Familiari Vittime Amianto, per una mostra presso la libreria Labirinto. La mostra è introdotta dalla Presidente dell'associazione e da alcuni ex-operai dell'Eternit s.p.a. sopravvissuti all'amianto e fotografati da Paola Zorzi nel corso del processo (sopravvissuti nonché colpiti da asbestosi, tant'è vero che uno dei soggetti fotografati al momento dell'inaugurazione della mostra nel frattempo era deceduto).
Parallelamente all'impegno artistico e legato alla comunicazione ha svolto azioni concrete. Del 2013 è il
progetto collettivo "zero amianto" che la vede coinvolta nel proprio quartiere in una raccolta di firme e nella stesura di un documento ottenendo infine la collaborazione del Sindaco e del Comune di Pralungo e lo smantellamento di un enorme tetto in Eternit di una fabbrica in disuso limitrofa al quartiere. Il coinvolgimento è proseguito con successo in altro ambito condominiale e in un altro Comune sempre con lo scopo di sostituire le coperture in Eternit con altri materiali nonostante i costi legati allo smaltimento - visto l'esito del processo Eternit!! - ricadessero completamente sui cittadini. Commovente constatare come alcune pensionate-vedove, con grande dignità, abbiano aderito con convinzione allo scopo mentre in alcuni casi altrettanto non si è potuto dire di persone benestanti.
Paola Zorzi dopo gli studi classici, informatici e di comunicazione ha completato la sua formazione su testi teorici del costruttivismo, avanguardie storiche europee e Scuola di Francoforte.
Ha frequenta privatamente corsi artistici.
Dagli anni Novanta è entrata in contatto con i gruppi artistici degli anni Sessanta e Novanta.
Ha esposto in spazi privati, pubblici e autogestiti, tra questi:
Galleria Rino Costa di Casale Monferrato, le associazioni culturali:
Arte Struktura di Milano, Circuiti Dinamici ex Bertolt Brecht di Milano, Zerogravità Villa Cernigliaro per arti e culture di Sordevolo, ApertaMente (Biella), studioDieci di Vercelli, Spazio Via Lattea di Torino inoltre con Madi Mobil Museum di Budapest.
Si è recata più volte in Bosnia all'interno di un progetto pilota che vedeva coinvolta la città di Alba, le Donne in Nero, l'antropologa e amica Cristina Molfetta e molte realtà cittadine.
Ha partecipato all'iniziativa "Detenzioni" sul concetto di persona detenuta (Spazio Via Lattea, Palazzo Barolo e Campus Luigi Einaudi, Torino)
Ha partecipato a manifestazioni su problemi ambientali, legati alla discriminazione e politici con diffusione di volantini, testi, interventi visivi e poesie visive.
L’artista e i curatori dalle 14.30 alle 19 accompagneranno in piccoli gruppi, di massimo quattro persone, lungo "Dalla finestra dei miei nipoti" i visitatori che si prenoteranno entro le h.12 di sabato 10 ottobre al seguente link:
http://bit.ly/Prenotazioni_VisiteGuidate_BACS
In collaborazione con l’associazione culturale Artists.Sociologists
presso:
BACS – Between Contemporary art and Sociology / Fra arte contemporanea e sociologia
Via Donizetti 42 LEFFE (BG)